FONTE GINZELLA
Le origini del toponimo Ginzella sono sconosciute. Per i Civitaresi è “Lainzîell”, e in origine le fonti erano due, Lainzîell di sopra e Lainzîell di sotto, distanti un centinaio di metri l’una dall’altra e di fattura simile. Quella di sotto, oggi non più visibile, non aveva nessun sistema di filtraggio e il pascolo bovino la rendeva paludosa e sporca. Alimentata da una sorgente risorgiva, un tempo la fonte aveva una sola cannella e una piccola vasca. Le sue acque affluiscono nel vicino fosso San Leo, lo stesso che arriva alle Gole di Pennadomo.
Nelle immediate vicinanze sono presenti anfibi come l’ululone appenninico, la rana appenninica, la rana agile, la rana verde italiana e la Salamandrina perspicillata di Savi.
Poco distante dalla fonte, nel 2009, in seguito a diversi rilievi archeologici sono stati rinvenute mura di terrazzamento per le coltivazioni di epoca Italica preromana, mentre voci popolari narrano che negli anni ’80, nel corso della bonifica dei terreni fu scoperto e distrutto uno scheletro ipoteticamente appartenuto a un dinosauro.